Secondo una ricerca pubblicata sul Journal of Oral Implantology , e coordinata da Miriam Ting, della Temple University di Philadelphia, il fumo, il diabete ed altre malattie cardiovascolari, se non tenute sotto controllo, aumentano il rischio di perimplantite.
Lo studio
Dallo studio è emerso che la perimplantite è meno frequente nei primi cinque anni dopo l’impianto e dopo dieci anni, le percentuali di perimplantite sono variate dal 10,7% al 47,2%, (dipende dallo studio preso in considerazione)
L’infiammazione, inoltre, sarebbe significativamente più comune nei pazienti con malattia parodontale (anche detta piorrea), nei fumatori e nei pazienti diabetici e con malattie cardiovascolari, ma a quanto pare non è influenzata dall’artrite reumatoide.
Cos’è la perimplantite?
La perimplantite è un processo infiammatorio delle ossa e della bocca che può portare alla perdita degli impianti dentali. La perimplantite inoltre comprende microogranismi aggressivi e resistenti, come patogeni anaerobici gram-negativi e gram-positivi e l’Epstein-Barr virus.
I medici di medicina generale dovrebbero essere a conoscenza di questo rischio a carico anche di persone con diabete e malattie cardiovascolari che non sono tenuti sotto controllo e sforzarsi di monitorare queste patologie, così come cercare di favorire la compliance del paziente verso un regolare programma di manutenzione dentale, come misura preventiva
Secondo le parole della Dott.ssa Ting.
Cosa possiamo fare?
Dalle parole di Sam Low, del L. D. Pankey Institute di Key Biscayne, in Florida:
Gli igienisti dentali dovrebbero avere gli strumenti idonei per gestire i pazienti con impianto […] Per ora, infatti, è importante prevenire le malattie a carico dell’impianto o, una volta che si è sviluppata, gestirla con un igienista dentale prima delle perdita di osso